parità di potere d’acquisto PPP che considera che cosa il denaro riesce realmente ad acquistare in ogni singolo stato. Questo fornisce un’immagine più chiara dell’equilibrio economico mondiale.
Esempio: con 1 dollaro si compra un filone di pane negli USA, ma in Thailandia se ne possono comprare 2, il reddito pro capite del cittadino thailandese viene contestualizzato in riferimento al suo contesto economico riflettendo la sua effettiva capacità di acquisto in dollari convertiti in valuta thailandese.
9.4 Altri indicatori di sviluppo:
Consumo energetico pro capite: utilizzato per misurare l’avanzamento tecnologico di un paese, perché collegato al reddito pro capite, i grado di industrializzazione e l’impiego di tecnologie avanzate. Punto chiave è il consumo non la produzione: i paesi industrializzati consumano 10 volte in più di quelli in via di sviluppo. Questi paesi meno avanzati dipendono molto meno che i paesi ricchi dalle forme di energia commerciale quali petrolio, carbone, gas naturale, energia idrica. Attualmente l’energia non è più disponibile a così buon mercato, così i paesi meno sviluppati che sono privi di risorse energetiche interne, non potendo investire ingenti somme di capitale producono energia attraverso l’utilizzo dell’energia animale e combustibili, rinunciando a uno sviluppo industriale su larga scala.
Forza lavoro impiegata in agricoltura: un’elevata manodopera impiegata nell’agricoltura è associata a un basso reddito pro capite e a un ridotto consumo energetico, ovvero a un’economia di sussistenza, con basso accumulo di capitali e un limitato sviluppo economico nazionale.
I senza terra: in molte zone del mondo in via di sviluppo, i contadini non hanno accesso alla terra, né propria né per locazione. Il problema è grave specie nel subcontinente indiano dove i ‘’senza terra’’ sono circa 290 milioni. La mancanza di terra è dovuta in part allo squilibrio tra offerta di manodopera agricola e superficie coltivabile. Frutto spesso di un accentramento della proprietà terriera nelle mani di pochi e uno sconsiderato impiego a scopi commerciali.
I livelli di nutrizione: la diffusione della malnutrizione è la conseguenza più evidente della scarsità di mezzi di economici. Considerando il cibo come bene di consumo primario, non può esserci un dato altrettanto importante. Secondo i dati FAO circa 800 milioni di persone sono denutrite, un dato che riguarda solo per 1,1% le economie ricche. L’evidenza di tale statistica è palese nella differenza tra il numero della disponibilità calorica pro capite negli Stati Uniti (con un consumo di circa 3700 cal pro capite) e quello necessario per soddisfare il minino fabbisogno giornaliero (2350 cal pro capite).
9.5 Gap tecnologico e trasferimento tecnologico.
In tutti periodi è sempre esistito tra le regioni nucleo e quelle esterne un gap tecnologico, ovvero u netto contrato tra la varietà e produttività dei manufatti introdotti al centro e quelli conosciuti nella periferia.
La persistenza e l’espansione del gap tecnologico suggeriscono che l’idea di convergenza culturale ovvero la crescente somiglianza ella diffusione tecnologica e nello stile di vita tra società allo stesso livello di sviluppo, on si estende anche al campo economico. Non tutti i paesi sono in grado di attingere alle tecnologie avanzate per creare gli stessi prodotti con la stessa qualità. Il gap è una questione fondamentale: a ciascun livello tecnologico le risorse di un’area avranno una certa capacità di sostentamento della popolazione. Quando l’incremento demografico si avvicina a tali limiti o li supera ne risultano povertà e carestie. L’obiettivo, di ogni nazione, di migliorare la qualità della vita dei propri abitanti con l’impiego di tecnologie avanzate, è perseguito attraverso la ricerca di un trasferimento tecnologico che porti gli impianti e i processi produttivi tipici dei paesi avanzati nei paesi che lo sono meno.
9.6 Indici di sviluppo non economici.
Esiste una correlazione di causalità tra gli indicatori economici e quelli sociali (istruzione, condizione femminile, servizi pubblici, sanità, accesso all’acqua potabile…). Non necessariamente seppur sia forte la relazione fra sviluppo economico e sviluppo sociale, combaciano: un esempio sono gli Stati Uniti, prima potenza mondiale che registra ancora 40 milioni di poveri. Per questo motivo si tende a redìgere un ranking mondiale inerente allo sviluppo di uno stato tenendo conto di indici di sviluppo combinati. Il più importate è il programma di sviluppo redatto dalle Nazioni Unite: ISU indice di sviluppo umano.
Ecco combina tre criteri:
La qualità della vita calcolata in base al reddito pro capite reale adattato alla parità di potere d’acquisto della moneta di ciascun paese. [economico]
La longevità calcolata in base alla speranza di vita alla nascita [sociale]
L’istruzione misurata in base alla media di alfabetizzazione della popolazione adulta e degli anni di frequenza scolastica.
L’ISU riflette la convinzione del programma Onu per il quale gli uomini sogliono vivere una vita lunga, senza malattie con istruzione e reddito dignitosi.
Più elevata è la posizione di un paese su basi puramente economiche più il paese può spendere per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Allo stesso modo, maggiori sono le spese sostenute, minori risultano in media i tassi nazionali di mortalità infantile, natalità, mortalità… per la valutazione di benessere, la felicità ovvero la soddisfazione dei desideri culturali, quali il sostegno sociale, i bisogni estetici e gli impulsi creativi, è importante quanto il prodotto interno lordo o il consumo di energia.
Modelli di sviluppo economico: importare idee e tecnologie in grado di formare il capitale umano in modo da controllare la produzione industriale, diffondere istruzione, sostenere la ricerca e lo sviluppo locale. Ciò porta alla specializzazione industriale, alla crescita delle esportazioni e al miglioramento della qualità della vita.
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