Mese di Gennaio



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Mese di Novembre


1 Novembre

Solennità di tutti i santi che sono con Cristo nella gloria. Della loro comunione il cielo esulta, la santa Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera con gioia la memoria in un solo giorno, perché sia stimolata dal loro esempio, gioisca della loro protezione e finalmente raggiunga trionfante il trono della divina maestà.

A Terracina, sul litorale laziale, san Cesario, martire.

A Digione, in Francia, san Benigno; è venerato come sacerdote e martire.

Nell’Alvernia, sant’Austremonio. Secondo la tradizione fu l’evangelizzatore di questa regione.

In Persia, il ricordo dei santi martiri Giovanni, vescovo e Giacomo, sacerdote, i quali furono incarcerati al tempo del re Sàpore II e dopo un anno consumarono il loro martirio con la spada.

A Parigi, san Marcello, vescovo.

A Bourges, in Francia, san Romolo, sacerdote e abate.

A Tivoli, nel Lazio, san Severino, monaco.

A Milano, in Lombardia, san Magno, vescovo.

A Bayeux, in Francia, san Vigor, vescovo, discepolo di san Vedasto.

Ad Angers, in Francia, san Licinio, vescovo, al quale san Gregorio Magno raccomandò alcuni monaci diretti in Inghilterra.

A Larchant, nella regione di Sens, san Maturino, sacerdote.

A Thèrouanne, in Belgio, sant’Audomàro, già discepolo di sant’Eustasio, abate di Luxeuil; eletto vescovo di questa città, si adoperò per far rifiorire la fede cristiana.

A Sansepolcro, san Raniero d’Arezzo, religioso francescano, illustre per umiltà, povertà e pazienza.

A Lisbona, in Portogallo, il beato Nuno Alvarez de Pereira, il quale, prima comandante generale delle forze armate del regno, poi divenuto fratello laico carmelitano, condusse una vita povera e nascosta in Cristo.

A Shimabara, in Giappone, i beati martiri Pietro Paolo Navarro, sacerdote, Dionigi Fujishima e Pietro Onizucha Sandayn, religiosi gesuiti e Clemente Kyuemon. Furono bruciati vivi in odio alla fede cristiana.

Nella città di Hai Duong, in Vietnam, i santi martiri Girolamo Hermosilla e Valentino Bercio Ochoa, vescovi e Pietro Almato Ribeira, sacerdote, domenicani. Furono uccisi con la decapitazione per ordine dell’imperatore Tu Duc.

A Monaco di Baviera, il beato Ruperto Mayer, sacerdote gesuita, il quale, zelantissima guida del popolo di Dio; grande sostenitore dei diritti dei poveri ed eccellente predicatore, dovette subire le persecuzioni del regime nazista, prima rinchiuso in un campo di concentramento, poi internato in un monastero, privato di ogni contatto con il mondo circostante.

Nella città di Mukacevo, il beato vescovo e martire Teodoro Giorgio Romza. Al tempo della persecuzione contro i cristiani, meritò la palma del martirio per essere rimasto fedele alla Chiesa.

2 Novembre

La commemorazione di tutti i fedeli defunti, per mezzo della quale, la pia Madre Chiesa, dopo essersi adoperata a celebrare con degne lodi tutti i suoi figli che già esultano in cielo, si prende cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduto nel segno della fede e si sono addormentati della speranza della risurrezione, nonché per tutti coloro vissuti dall’inizio del mondo, la cui fede è conosciuta soltanto agli occhi di Dio, perché, purificati dalla macchia del peccato ed entrati a far parte della compagnia dei cittadini celesti, possano finalmente godere della visione del volto di Dio.

Il ricordo di san Vittorino, vescovo di Pettau, in Slovenia. Famoso esegeta, scrisse molti libri per spiegare le Sacre Scritture e morì martire durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.

A Trieste, san Giusto, martire.

A Sebaste, in Armenia, i santi martiri Carterio, Stirìaco, Tobia, Eudosio, Agàpio e compagni, i quali, essendo soldati ed essendo rimasti saldi nella fede di Cristo, si dice che siano stati bruciati vivi, al tempo dell’imperatore Licinio.

In Persia, i santi martiri Acìndino, Pegasio, Aftònio, Elpidèro e Anempodisto e molti altri compagni. Secondo la tradizione, furono uccisi per la loro fede sotto il re Sàpore II.

Il ricordo di san Marciano, eremita, il quale, nativo di Cyrrhus, in Siria, si ritirò in un eremo vicino a Calci, dove si costruì una piccola dimora, nutrendosi con un tozzo di pane e con acqua soltanto la sera, anteponendo tuttavia l’amore fraterno al digiuno.

Il ricordo di sant’Ambrogio, abate del monastero di Agauno, in Svizzera, il quale, prima superiore di Santa Barbara, vicino a Lione, si trasferì poi nel luogo dove istituì l’usanza della “lode perenne”, “laus perennis”.

Presso un pozzo in località Holywell, nel Galles, santa Winefrida, vergine. E’venerata come una santa monaca.

A Vienne, in Francia, san Giorgio, vescovo.

Nel monastero di Chiaravalle, in Francia, la sepoltura di san Malachia, vescovo di Down e Connor, in Irlanda. Fece rifiorire la vita della chiesa locale e mentre era in viaggio per Roma, rese il suo spirito a Dio a Chiaravalle, alla presenza di san Bernardo.

Ad Argentan, in Francia, la beata Margherita di Lorena, prima duchessa di Alençon, la quale, rimasta vedova, si fece monaca clarissa nel monastero fatto costruire da lei stessa.

Ad Andover, in Inghilterra, il beato Giovanni Bodey, insegnante. Per aver rifiutato di riconoscere la supremazia della regina Elisabetta I sugli affari religiosi, fu impiccato e poi squarciato.

A Casale, in Italia, il beato Luigi Campielli, religioso passionista. Ancora giovane, colpito da tubercolosi, si abbandonò totalmente alla volontà di Dio.

3 Novembre

San Martino de Porres, religioso domenicano. Figlio di un cavaliere spagnolo e di madre indigena, fin da giovane, sebbene ostacolato dalle difficoltà provenienti dalla sua condizione di figlio illegittimo e meticcio, imparò l’arte medica, che in seguito, divenuto religioso, esercitò largamente a vantaggio dei poveri a Lima, in Perù. Dedito al digiuno, alla penitenza e alla preghiera, condusse una vita umile e povera, illuminata dall’amore per Dio e per il prossimo.

A Cesarea, nella Cappadocia, i santi martiri Germano, Teofilo e Cirillo.

Ad Agrigento, in Sicilia, san Libertino, vescovo e martire.

A Lauragais, in Francia, san Papulo, venerato come martire.

A Viterbo, nel Lazio, i santi martiri Valentino, sacerdote e Ilario, diacono.

Nella Bretagna, san Guenaele, ritenuto abate di Landevennec.

A Roma, il ricordo di santa Silvia, madre di san Gregorio Magno. Lo stesso pontefice nei suoi scritti testimonia che la serva di Dio raggiunse il vertice della preghiera e della penitenza e che fu per il prossimo esempio eccelse virtù.

A Vienne, in Francia, san Donnino, vescovo, il quale si dedicò con particolare zelo a riscattare i prigionieri.

Nel monastero di Hornbach, in Germania, la sepoltura di san Pirmino, vescovo e abate. Evangelizzò le popolazioni germaniche, fondò molti monasteri sotto la regola di san Benedetto e scrisse per i discepoli un manuale di istruzioni per il popolo.

In un monastero della Bitinia, il ricordo di san Giovanniccio, monaco, il quale, lasciata la carriera militare dopo più di 20 anni di servizio, condusse vita eremitica sul monte Olimpo, solito a concludere la preghiera con queste parole: “La mia speranza Dio, il mio rifugio Cristo, il mio protettore lo Spirito Santo”.

In Belgio, la commemorazione di santa Odrade, vergine.

A Urgell, in Spagna, sant’Ermengaudio, vescovo, considerato uno dei più illustri presuli per essere riuscito a rifondare la Chiesa dopo la dominazione dei Mori. Morì con la testa fratturata cadendo da un’altura, mentre stava costruendo con le sue mani un ponte.

A Teramo, in Abruzzo, san Berardo, vescovo. Si distinse per la lotta contro la simonia, per la restaurazione della disciplina ecclesiastica e per l’aiuto e la protezione dei più poveri.

A Cudot, piccolo villaggio della Francia, la beata Alpaide, vergine, la quale, crudelmente maltrattata da bambina e abbandonata dai suoi genitori, terminò i suoi giorni rinchiusa in una angusta cella.

Nel monastero di Fischingen, in Svizzera, santa Ida, reclusa.

A Rimini, il beato Simone Balacchi, religioso domenicano. Spese tutta la sua vita al servizio dei fratelli, dedito alla penitenza e alla preghiera.

A Milano nasce oggi san Carlo Borromeo, la cui memoria liturgica si celebra domani.

Nella fortezza di Xa Doai, in Vietnam, il santo martire Pietro Francesco Nèron, sacerdote delle Missioni Estere di Parigi, il quale, sotto l’imperatore Tu Duc, visse per tre mesi rinchiuso in una gabbia; crudelmente torturato, dopo tre settimane di digiuno assoluto, fu decapitato.

4 Novembre

La memoria di san Carlo Borromeo, vescovo. Dallo zio Pio IV fu fatto cardinale ed eletto vescovo di Milano. In questa sede si dimostrò autentico pastore del gregge, preoccupandosi delle necessità della Chiesa del suo tempo. Indisse sinodi e istituì seminari per la formazione del clero; visitò più volte la sua diocesi per promuovere un livello alto di vita cristiana e svolse la più intensa attività in ogni settore, per la salvezza delle anime. Raggiunse la patria celeste il 3 di Novembre.

A Bologna, i santi martiri Vitale e Agricola, dei quali, come narra sant’Ambrogio, il primo era già stato servo del secondo, quindi fratello nella fede e compagno nel martirio. Contro lo stesso Vitale poi i persecutori esercitarono ogni genere di tormenti, così che nel suo corpo non vi era alcun luogo senza piaga; Agricola poi, affatto spaventato dal supplizio riservato ai servi, imitò la sorte del compagno con la crocifissione.

A Mira, nella Licia, i santi martiri Nicandro, vescovo ed Ermete, sacerdote.

Il ricordo di san Pierio, sacerdote alessandrino, il quale, famoso per la conoscenza delle dottrine filosofiche, ma più illustre per la purezza di vita e per la volontaria povertà, governando Teòna la Chiesa alessandrina, insegnò con grande perizia le divine Scritture al popolo e terminata la persecuzione, si riposò in pace a Roma.

Presso Rodez, in Francia, sant’Amanzio, vescovo, del quale si dice che sia stato il primo pastore di questa città.

A Maastricht, in Olanda, san Perpetuo, vescovo.

A Treviri, in Germania, santa Modesta, badessa. Consacrata a Dio fin dalla giovinezza, fu la prima superiora delle monache del cenobio di Ohren e fu in grande amicizia con santa Gertrude di Nivelles.

A Szèkesfehèrvàr, in Ungheria, sant’Enrico, figlio di santo Stefano, re degli Ungheresi, morto prematuramente.

A Padova, la beata Elena Enselmini, vergine clarissa. Sopportò con grande pazienza infinite sofferenze, tra cui la perdita della parola.

Vicino a Meaux, in Francia, san Felice di Valois, il quale, dopo aver condotto vita solitaria, si dice che abbia fondato l’Ordine della Santissima Trinità per la redenzione degli schiavi insieme con san Giovanni de Matha.

Nel convento di Coutes, vicino a Nantes, la beata Francesca de Amboise, duchessa di Bretagna. Fu la prima ad introdurre in Francia l’Ordine carmelitano del ramo femminile, nel quale poi, rimasta vedova, entrò come infermiera.

5 Novembre

A Cesarea, in Palestina, san Donnino, martire, il quale, giovane medico, agli inizi della persecuzione dell’imperatore Diocleziano, fu condannato ai lavori forzati nelle miniere, dove fu sottoposto a terribili pene e per essere rimasto fedele alla sua fede e per averla impavido testimoniata, nel quinto anno di persecuzione, fu fatto bruciare vivo dal prefetto Urbano.

Ancora a Cesarea, i santi martiri Teòtimo, Filòteo e Timoteo. Erano giovani destinati ai giochi circensi per il divertimento della plebe e insieme con il vecchio sant’Aussenzio furono dati in pasto alle fiere.

Santa Bertilla, prima badessa del monastero di Chelles, presso Meaux.

A Treviri, in Germania, san Fibicio, vescovo.

Nella Bretagna, san Guetnoco, che è venerato come fratello dei santi Vinvaleo e Giacuto.

A Bèziers, in Francia, san Geraldo, vescovo, uomo di grande onestà e semplicità; malvolentieri accettò la nomina a vescovo, preferendo rimanere canonico regolare.

A Costantinopoli, il beato Gomidas Keumurgian, sacerdote e martire, padre di famiglia. Nato e ordinato sacerdote nella Chiesa armena, per aver professato e strenuamente difeso la fede proclamata dal Sinodo di Calcedonia, dovette molto soffrire, finchè fu decapitato mentre recitava il Credo.

Presso il fiume Hung Yen, nel Vietnam, san Domenico Mau, sacerdote domenicano e martire. Durante la persecuzione dell’imperatore Tu Duc, perché mostrava pubblicamente la corona del Rosario ed esortava i cristiani alla professione di fede, venne condotto sul luogo della decapitazione, mentre pregava con le mani giunte come se fosse davanti all’altare.

A Parma, il beato Guido Maria Conforti, vescovo. Da buon pastore vigilò sempre nella difesa della fede della Chiesa e del popolo e spinto dal grande amore per le missioni, fondò la Pia Società di san Francesco Saverio.

A Madrid, in Spagna, il beato Giovanni Antonio Burrò Mas, religioso dell’Ordine di san Giovanni di Dio ( Fatebenefratelli ) e martire, ucciso durante la persecuzione contro la Chiesa per aver testimoniato il Vangelo.

In località El Saber, presso Valencia, in Spagna, la beata Maria del Monte Carmelo Viel Ferrando, vergine e martire, che nella stessa persecuzione contro la Chiesa portò a termine un’egregia battaglia per Cristo.

Presso Monaco di Baviera, in Germania, il beato Narciso Putz, sacerdote e martire. Durante l’invasione germanica della Polonia, per il suo attaccamento alla Chiesa, fu rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau, dove morì stroncato dalle innumerevoli sofferenze.

Presso la città di Hof, in Germania, il beato Bernardo Lichtenberg, sacerdote e martire. Poiché venivano offesi Dio e la dignità degli uomini, si era fatto pubblico difensore dei Giudei maltrattati e incarcerati; proprio per questo fu catturato e rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau; durante la deportazione, barbaramente picchiato, impavido rese l’anima a Dio.

Nel campo di concentramento di Abez, nella Russia siberiana, il beato Gregorio Lakota, vescovo di Przemysl e martire. Durante la persecuzione contro la fede, affrontò vittorioso per Cristo le sofferenze corporee con una morte impavida.

6 Novembre

A Tunisi, in Africa, san Felice, martire. Sant’Agostino parlando al popolo disse di lui: “Veramente felice, per il nome e per la corona. Ha confessato Cristo ed è stato destinato ai tormenti; il suo corpo fu trovato esamine nel carcere il giorno prima di quello fissato per l’esecuzione”.

Il ricordo di san Paolo, vescovo di Costantinopoli e martire. Più volte esiliato dagli ariani a motivo della fede proclamata nel Concilio di Nicea e più volte restituito alla sua sede. Dall’imperatore Costantino fu relegato a Cucuso, piccolo borgo dell’Armenia, dove si dice sia stato barbaramente strangolato dagli ariani.

A Rennes, in Francia, san Melanio, vescovo. Costruì con le sue mani presso un fiume una chiesa e vi radunò molti monaci per la lode divina, dove piamente morì.

Nel monastero di Llanilltud Fawr, nel Galles, intitolato al suo nome, sant’Iltuto, abate.

In questo luogo fondò un cenobio, dove per la fama della sua santità e della sublime scienza, radunò molti discepoli.

A Noblac, in Francia, san Leonardo, eremita.

A Gerusalemme, i santi martiri Callinìco, Imerio, Teodoro, Stefano, Pietro, Paolo, un altro Teodoro, Giovanni, un altro Giovanni e qualcun altro dal nome sconosciuto, soldati, i quali, quando i Saraceni occuparono la città di Gaza, furono fatti prigionieri dai nemici, ma, incoraggiati dal santo vescovo Sofronio, confessarono impavidi Cristo; per questo subirono il martirio con la decapitazione.

A Barcellona, in Spagna, san Severo, vescovo. Si dice che sia morto martire.

In Svizzera, san Protasio; si celebra come vescovo di Losanna.

Nel Galles, san Vinnoco, abate, il quale, nativo della Bretagna, fu accolto da san Bertino tra i monaci di Sithin; fondò il monastero di Wormhout, di cui divenne superiore, profondendo in questa impresa tutte le sue forze.

Ad Apt, nella Francia Meridionale, santo Stefano, vescovo, noto per la sua mansuetudine.

Fu pellegrino per due volte a Gerusalemme e ricostruì la Cattedrale della città.

In Germania, san Teobaldo, sacerdote, canonico regolare con il compito di ostiario della Cattedrale. Non uscì mai fuori delle mura dell’episcopato, se non per assistere gli infermi e sovvenire alle loro necessità.

A Koln, sempre in Germania, la beata Cristina di Stommeln, vergine. In stretta comunione con la passione di Cristo, riuscì a superare tutte le attrattive del mondo.

7 Novembre

A Pavia, nel Veneto, san Prasdòcimo, che si dice sia stato il primo vescovo di questa città.

A Neocesarea, nel Ponto, sant’Atenodòro, vescovo, fratello di san Gregorio il Taumaturgo, il quale progredì così tanto nella conoscenza delle Sacre Scritture da essere stimato degno, sebbene ancora giovane, di occupare la sede vescovile.

Ad Albi, in Francia, il ricordo di sant’Amaranto, martire.

A Melitene, in Armenia, i santi martiri Ierone e molti altri compagni.

A Perugina, in umbria, sant’Ercolano, vescovo e martire. Fu decapitato per ordine di Totila, re dei Goti.

A Tours, in Francia, san Baldo, vescovo. Distribuì in elemosina ai poveri tutto l’oro che aveva lasciato il suo predecessore.

A Congresbury, in Inghilterra, san Cùngaro, abate, di nascita bretone. Molti villaggi e chiese portano il suo nome.

A Strasburgo, in Francia, il ricordo di san Fiorenzo, vescovo, successore di sant’Arbogasto.

A Echternacht, in Lussemburgo, la sepoltura di san Villibrordo. Inglese di nascita, ordinato vescovo di Utrecht dal santo papa Sergio I, evangelizzò le popolazioni dell’Olanda e della Danimarca, finchè, debilitato per il gran lavoro e per l’età, si ritirò nel monastero da lui fondato, dove santamente morì.

Vicino ad Efeso, san Lazzaro, stilita. Visse per molti anni e in varie località su una colonna, portando addosso anche pezzi di ferro e catene, mangiando solo pane e bevendo solo acqua. La sua vita oltremodo austera, attirò moltissimi discepoli.

A Colonia, in Germania, sant’Engelberto, vescovo. Morì mentre era in viaggio sotto i colpi di alcuni sicari per aver difeso la giustizia e la libertà della Chiesa.

Nel villaggio di Pofi, nel Lazio, il beato Antonio Baldinucci, sacerdote gesuita. Promosse con grande fervore le missioni tra il popolo.

Nella città di Ket Cho, in Vietnam, i santi Giacinto Costaneda e Vincenzo Le Quang Liem, sacerdoti domenicani e martiri. Portarono a compimento la diffusione del Vangelo con lo spargimento del loro sangue.

In località Zunyi, in Cina, san Pietro Wu Guosheng, catechista e martire. Fu strangolato per Cristo.

Vicino a Cremona, il beato Vincenzo Grossi, sacerdote. Mentre era parroco fondò l’Istituto delle Figlie dell’Oratorio.

8 Novembre

Memoria dei santi Semproniano, Claudio, Nicòstrato, Castorio e Simplicio, martiri. Secondo la tradizione, furono scalpellini a Sirmio, in Pannonia e poiché si rifiutarono, in nome di Gesù Cristo, di intagliare la statua del dio Esculapio, vennero per questo gettati nel fiume per ordine dell’imperatore Diocleziano e Dio li coronò così della grazia del martirio. Per costoro sorse venerazione a Roma, sin dai tempi più remoti, nella Basilica Celimontana intitolata ai Quattro Coronati.

A Tours, in Francia, san Chiaro, sacerdote, discepolo di san Martino. Si fece una abitazione presso il monastero del vescovo, dove radunò molti fratelli.

A Roma, presso san Pietro, sant’Adeodato I, papa. Amò il clero e il suo popolo e fu pieno di semplicità e sapienza.

A Brema, in Germania, san Villeàdo, vescovo. Nato a Northumbria e amico di Alcuino, propagò il Vangelo, dopo san Bonifacio, in Frigia e in Sassonia e ordinato vescovo stabilì la sede a Brema, che sapientemente governò.

A Soissons, in Francia, san Gottifrèdo, vescovo di Amiens. Dovette molto soffrire nel ristabilire la vita monastica, nel comporre i dissidi tra i signori e il popolo della città e nella riforma dei costumi del clero e del popolo.

Nel monastero di san Vittore a Marsiglia, in Francia, il beato Ugo de Glazinis, monaco. Si dedicò all’edificazione della chiesa e del cenobio.

A Colonia, in Germania, il beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote dell’Ordine dei Minori.

Originario della Scozia, insegnò filosofia e teologia a Cambridge, a Oxford, a Parigi e infine a Colonia; fu maestro famoso per il sottile ingegno e il mirabile fervore.

A Monte Novo, nelle Marche, la beata Maria Crocifissa Satellico, badessa dell’Ordine delle Clarisse. Fu arricchita di doni mistici nella contemplazione del mistero della croce.

A Nam Dinh, in Vietnam, il ricordo dei santi Giuseppe Nguyen Dinh Nghi, Paolo Nguyen Ngan, Martino Ta Duc Thin, presbiteri, Martino Tho e Giovanni Battista Con, contadini. Vennero tutti decapitati per la loro fede cristiana sotto l’imperatore Thieu Tri.

9 Novembre

Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, costruita da Costantino in onore del Cristo Salvatore per la residenza dei vescovi di Roma, la cui celebrazione annuale nella Chiesa latina è segno di amore e di umiltà con il papa romano.

Presso Bourges, in Francia, sant’Orsino, primo vescovo, che annunciò Cristo Signore al popolo e costruì la chiesa per i credenti, che provenivano in gran parte dai poveri, dalla casa di Leocaldo, senatore delle Gallie ancora pagane.

A Napoli, sant’Agrippino, vescovo. Fu tra i primi ad avere il titolo di difensore della città, come attestano gli antichi monumenti.

A Verdun, in Francia, san Vitone, vescovo.

A Costantinopoli, le sante Eustòlia e Sòpatra, vergini e monache.

A Lodève, in Francia, san Giorgio, vescovo.

A Signa, in Toscana, la beata Giovanna, vergine. Visse in solitudine per amore di Cristo.

Ad Ancona, nelle Marche, il beato Gabriele Ferretti, sacerdote dell’Ordine dei Minori, illustre per la cura dei piccoli e dei malati e per l’obbedienza e l’osservanza della regola.

A Bologna, il beato Ludovico Morbioli, il quale, da una vita di vizi si convertì a Dio, scelse un modo di vivere durissimo di penitenza e richiamò con l’esempio e la parola i cittadini alla pietà.

A Murano, nel Veneto, il beato Graziano di Càttaro, religioso dell’Ordine di sant’Agostino, il quale, mentre pescava su una barca per procurarsi il cibo, colpito dai discorsi del beato Simone da Camerino, chiese di indossare l’abito religioso e condusse una vita piissima.

Ad Oxford, in Inghilterra, il beato Giorgio Napper, sacerdote e martire. Operò con grande oculatezza e sapienza, sia esercitando clandestinamente il ministero, sia in prigione, per guadagnare anime alla Chiesa di Cristo. Meritò di ricevere la corona del martirio sotto re Giacomo I, a motivo del suo sacerdozio.

A Digione, in Francia, la beata Elisabetta della SS. ma Trinità Catez, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Fin da fanciulla si sforzò di approfondire e contemplare il Mistero della SS. ma Trinità e ancora giovane, afflitta da molte sofferenze, pervenne, come desiderava, “all’amore, alla luce, alla vita”.

Nella cittadella di Borysòw, in Polonia, il ricordo del beato Enrico Hlebowicz, sacerdote e martire. Venne fucilato in odio alla fede durante alla guerra.

10 Novembre

Memoria di san Leone I, papa e dottore della Chiesa, il quale, nato in Toscana, prima fu un diligente diacono della città di Roma, poi eletto alla cattedra di Pietro meritò di essere chiamato Magno ( il Grande ), sia per aver nutrito il suo popolo con sermoni raffinati e prudenti, sia per aver riaffermato la retta dottrina sull’Incarnazione di Dio, per mezzo dei suoi legati al Concilio Ecumenico di Calcedonia. Morì a Roma, presso S. Pietro, dove in questo giorno fu sepolto.

In Persia, san Demetrio, vescovo di Antiochia. Fu deportato in esilio dal re Sàpore I.



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