Mese di Gennaio



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Mese di Aprile


1 Aprile


A Roma, la commemorazione di san Venanzio, vescovo e dei suoi compagni Anastasio, Mauro, Pauliniano, Telio, Asterio, Settimio, Antiochiano e Gaiano, martiri in Dalmazia e in Istria: la Chiesa li accomuna nella venerazione.

A Salonicco, in Macedonia, le sante vergini e martiri Agape e Chionia, le quali, durante la persecuzione di Diocleziano, rifiutando di mangiare le carni di animali sacrificati agli dei pagani ( idolotiti ), furono gettate nel fuoco, al tempo del preside Dulcezio.

Nella Palestina, santa Maria Egiziaca, la quale, famosa cortigiana alessandrina, dopo essersi convertita al Signore nella santa città di Gerusalemme, per intercessione della Beata Vergine, fuggì nel deserto oltre il Giordano, dove passò il resto della sua vita in penitenza.

Ad Amiens, in Francia, san Valerico, sacerdote, il quale attrasse molti compagni alla vita eremitica.

Ad Arapatrick, in Irlanda, san Celso, vescovo di Armagh, il quale si impegnò molto per il rinnovamento della Chiesa.

A Grenoble, in Francia, sant’Ugo, vescovo, il quale combattè risolutamente per il rinnovamento dei costumi del clero e del popolo e governò questa chiesa per quasi 40 anni con il suo operoso esempio di carità. Amante della solitudine anche durante l’episcopato, donò a san Bruno, suo antico maestro e ai suoi compagni, il terreno su cui sorse la Grande Chartreuse, di cui fu il primo abate.

Nel monastero cistercense di Mezières, in Francia, il beato Ugo, abate, il quale, con grande prudenza, fece da mediatore tra il papa Alessandro I e l’imperatore Federico I Barbarossa.

A Caithness, in Scozia, san Gilberto, vescovo, il quale costruì la Chiesa Cattedrale e allestì ospizi per i poveri. Sul punto di morte raccomandò quello che lui stesso aveva sempre praticato e cioè: a nessuno recar danno, sopportare pazientemente le punizioni del cielo e a nessuno essere d’inciampo.

A York, in Inghilterra, il beato Giovanni Bretton, padre di famiglia e martire, il quale, più volte ripreso per la sua fedeltà alla Chiesa di Roma e in ultimo incolpato di sedizione, morì per strangolamento.

2 Aprile


San Francesco di Paola, eremita, che, fondatore dell’Ordine dei Minimi, prescrisse ai suoi discepoli di vivere di elemosine, senza possedere mai nulla di proprio, non maneggiare mai denaro e mangiare solo cibi quaresimali ( non mangiare mai carni ). Chiamato dal re Luigi XI in Francia, gli fu vicino nel momento della morte. Morì presso Tours, essendosi distinto per la sua austerità di vita.

A Cesarea, nella Palestina, sant’Appiano, martire, il quale, sotto l’imperatore Massimino, mentre il popolo era costretto a sacrificare pubblicamente agli dei, con coraggio si avvicinò al preside Urbano e presagli la mano destra, lo costrinse a sospendere il rito sacrificale; per questo, avvoltigli i piedi in un panno impregnato di olio e di incenso, fu gettato dai soldati in mare ancora vivo.

Nello stesso luogo, santa Teodora, vergine di Tiro, la quale, nella medesima persecuzione, avendo salutato pubblicamente i santi confessori della fede che stavano dinanzi al tribunale e avendoli pregati che quando fossero giunti davanti al Signore si ricordassero di lei, fu presa dai soldati e condotta davanti al preside Urbano; fu crudelmente torturata e alla fine gettata in mare.

A Como, sant’Abbondio, vescovo, il quale, mandato a Costantinopoli dal papa san Leone Magno, propagò con zelo la fede ortodossa.

A Capua, in Campania, san Vittore, vescovo, illustre per dottrina e santità.

A Lione, in Francia, san Nicezio, vescovo, il quale, disponibile verso i poveri e affabile con i semplici, dettò norme per la recita del salterio alla sua Chiesa.

Nel monastero di Luxenie, in Borgogna, sant’Eustasio, abate, che fu discepolo di san Colombano e padre di quasi 600 monaci.

In Inghilterra, san Giovanni Payne, sacerdote e martire, che, per infondato crimine di tradimento, sotto la regina Elisabetta I, sopportò il supplizio del patibolo.

Nel villaggio di Tomhom, dell’isola di Guam, in Oceania, i beati martiri Didaco Luigi de san Vìtores, sacerdote gesuita e Pietro Calungsod, catechista, i quali, furono uccisi e poi gettati in mare, in odio della fede cristiana, da apostati e da alcuni indigeni seguaci della superstizione pagana.

A Spoleto, in Umbria, il beato Leopoldo da Gaiche, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fece costruire eremi sul Monte Luco.

Nel villaggio di Xuong Dien, in Vietnam, san Domenico Tuoc, prete domenicano e martire sotto lì imperatore Minh Mang.

A Padova, nel Veneto, la beata Elisabetta Vendramini, vergine, che spese la vita per i poveri e superate molte avversità, fondò l’Istituto delle Suore Francescane Elisabettiane.

A Vigo, in Spagna, il beato Francesco Coll, sacerdote domenicano, che ingiustamente espulso dal chiostro, ugualmente perseverò nella sua vocazione e predicò per tutta la regione nel nome del Signore Gesù Cristo.

In Ungheria, il beato Guglielmo Apor, vescovo e martire, che durante la guerra aprì la sua casa a circa 300 profughi e ferito la sera del Venerdì Santo per aver difeso alcune fanciulle dalle mani dei soldati, dopo tre giorni spirò.

A Lviv, sempre in Ungheria, il beato Nicola Carneckji, vescovo, che essendo esarca apostolico di Volyn e Pidljashja durante la persecuzione contro i cristiani e rimanendo pastore fedele agli insegnamenti di Cristo, per sua grazia raggiunse la beatitudine eterna.

A Maracaibo, in Venezuela, la beata Maria di san Giuseppe Alvaredo, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore Agostiniane Recollette del Cuore di Gesù, sempre amorevolmente premurosa verso le orfanelle, i vecchi e i poveri abbandonati.

3 Aprile

A Roma, san Sisto I, papa, che al tempo dell’imperatore Adriano, sesto dopo san Pietro, resse la Chiesa di Roma.

A Tomi, nella Scizia, i santi martiri Cresto e Pappo.

A Tiro, nella Fenicia, sant’Ulpiano, martire, che, ancora adolescente, nella persecuzione di Massimino Daia Cesare, cucito dentro un sacco di cuoio con un aspide e un cane, compì il martirio sommerso nel mare.

A Napoli, san Giovanni, vescovo, che morì nella Santa notte di Pasqua mentre celebrava i santi mistri e accompagnato da una gran folla di neofiti, fu sepolto nel giorno della Solennità della Risurrezione di Cristo.

Nel monastero di Medikion, in Bitinia, san Niceta, egumeno, il quale, per la difesa delle sacre immagini, sopportò il carcere e l’esilio, sotto l’imperatore Leone Armeno.

A Costantinopoli, san Giuseppe, detto l’Innografo, sacerdote, il quale, mentre infuriavano i distruttori delle sacre immagini, fu mandato a Roma per chiedere la protezione della Sede Apostolica e finalmente, dopo aver dovuto sopportare infinite tribolazioni, ottenne la custodia dei vasi sacri della Chiesa di santa Sofia.

A Chichester, in Inghilterra, san Riccardo, vescovo, il quale, mandato in esilio dal re Enrico III, poi restituito alla sua sede, si dimostrò munifico nel donare ai poveri.

In Sicilia, san Gandolfo da Rinasco, sacerdote dell’Ordine dei Minimi, il quale condusse nella solitudine una vita austera, predicando al popolo la Parola di Dio.

A Penne, in Abruzzo, il beato Giovanni, sacerdote, il quale, primo tra i seguaci di san Francesco, fu mandato in Francia per propagare la forma di vita evangelica.

A Lancaster, in Inghilterra, i beati Roberto Middleton, gesuita e Turtano Hunt, sacerdote e martire. Turtano, avendo tentato di liberare Roberto durante un trasferimento, fu preso; per questo e a causa del loro sacerdozio, condannati alla decapitazione sotto la regina Elisabetta I, raggiunsero la destra del Padre dopo terribili sevizie.

A Udine, in Veneto, san Luigi Scrosoppi, sacerdote della Congregazione dell’Oratorio, il quale fondò la Congregazione delle Suore della Divina Provvidenza per l’educazione della gioventù femminile.

Presso Cracovia, in Polonia, nel campo di stermino di Auschwitz, il beato Edoardo Dankowski, sacerdote e martire, il quale, incarcerato per la sua fede cristiana, durante l’invasione della sua patria da parte di una potenza militare straniera, compì il martirio tra innumerevoli torture.

4 Aprile


Sant’Isidoro, vescovo e dottore della Chiesa, il quale, fratello di san Leandro, gli successe nella sede di Siviglia, in Spagna; scrisse molte opere erudite, convocò e presiedette diversi sinodi e si dedicò con zelo alla divulgazione della fede cattolica e con sapienza all’osservanza della disciplina ecclesiastica.

A Salonicco, in Grecia, i santi martiri Agatòdope, diacono e Teadùlo, lettore, i quali, sotto l’imperatore Massimiano e per comando del preside Faustino, per la confessione della fede cristiana, furono gettati in mare con una pietra legata al collo.

A Milano, la deposizione di sant’Ambrogio, vescovo, il quale andò incontro a Cristo, vincitore della morte, nel giorno del Sabato Santo. La sua festa, tuttavia, si celebra il

7 Dicembre, giorno che fu ordinato vescovo di Milano.

A Costantinopoli, san Platone, egumeno, il quale per molti anni combattè con animo invitto contro gli eretici distruttori delle sacre immagini; con suo fratello Teodosio mise ordine nel celebre monastero Studita.

A Poitiers, in Francia, san Pietro, vescovo, il quale favorì la nascita dell’Ordine di Fontrevault e ingiustamente rimosso dalla sede, morì esule.

A Noto, in Sicilia, san Benedetto Massarari, per il colore nero della sua pelle soprannominato il Moro, il quale, prima eremita, poi religioso nell’Ordine dei Frati Minori, si mostrò sempre umile in tutto e pieno di fiducia nella Divina Provvidenza.

A Catania, in Sicilia, il beato Giuseppe Benedetto Dusmet, vescovo benedettino, il quale promosse il culto divino, la formazione cristiana del popolo e lo zelo del clero e in tempo di pestilenza stette vicino agli ammalati.

In contrada Aljustrel, presso Fatima, in Portogallo, il beato Francesco Marto, il quale, ancora fanciullo, consumato in breve tempo dalla malattia, eccelse per l’amabilità della sua persona, per la perseveranza nelle avversità e nella fede e soprattutto per la costanza nella preghiera.

A Reggio Calabria, il beato Gaetano Catanoso, prete, che fondò la Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo, a favore dei poveri e degli abbandonati.

5 Aprile

San Vincenzo Ferrer, sacerdote domenicano, il quale, spagnolo di nascita, non smise mai di percorrere città, villaggi e contrade dell’Occidente, sollecito della pace e dell’unità della Chiesa, predicò il Vangelo della penitenza e la venuta del Signore, finchè terminò la sua vita a Vannes, nella Bretagna.

A Salonicco, sant’Irene, vergine e martire, la quale, avendo occultato i libri sacri contro

l’editto di Diocleziano, fu esposta in un bordello, quindi arsa per ordine del preside Dulcezio, sotto il quale avevano prima sofferto il martirio anche le sua sorelle Agape e Chionia.

A Seleucia, in Persia, santa Ferbrita, vedova, la quale, sorella di san Simeone vescovo, sopportò il martirio con la sua schiava, sotto il re Sapore II.

Nella stessa città, la commemorazione di 111 uomini e 7 donne, martiri, i quali, radunati da varie parti nelle città regie, avendo con costanza ricusato di abiurare Cristo e di adorare il fuoco, per ordine del re Sapore II, furono gettati nel fuoco.

In Africa, la passione di santi martiri, i quali, nella persecuzione del re ariano Genserico, furono uccisi in chiesa il giorno di Pasqua; tra di loro un lettore che, mentre dal pulpito cantava l’Alleluia, fu trafitto da una freccia.

Nel monastero di Sauve-Majeure, in Francia, san Geraldo, abate, il quale, dopo santi pellegrinaggi, si ritirò in solitudine.

A Fosses, nel Brabante, santa Giuliana, vergine agostiniana, la quale, quando era badessa di Mont-Cornillon, corroborata dal consiglio divino e umano, promosse l’Istituzione della Solennità del Corpus Domini e condusse una vita da reclusa.

A Palma di Majorca, in Spagna, santa Caterina Tomas, vergine, la quale, entrata nell’Ordine delle Canonichesse Regolari di sant’Agostino, rifulse per il disprezzo di sé e per l’abnegazione della volontà.

A Kaufbeuren, in Baviera, la beata Maria Crescenzia Hoss, vergine, la quale, accolta nel convento dei Terziari Regolari Francescani, si sforzò di comunicare agli altri il fervore dello Spirito, del quale era infuocata.

6 Aprile


A Sirmio, in Yugoslavia, la passione di sant’Ireneo, vescovo e martire, il quale, al tempo dell’imperatore Massimiano, sotto il preside Probo, prima barbaramente percosso, poi rinchiuso in carcere, in ultimo decapitato, finì di vivere.

A Costantinopoli, sant’Eutichio, vescovo, il quale presiedette al Concilio Ecumenico Costantinopolitano II, dove con fermezza difese la fede ortodossa e dopo aver patito un lungo esilio, morente professò la risurrezione della carne.

A Roma, santa Galla, figlia del console Simmaco, la quale, dopo la morte di suo marito, presso la Chiesa di san Pietro, attese per molti anni all’orazione, alle elemosine, ai digiuni e ad altre opere sante: il suo beato transito è descritto dal papa san Gregorio Magno.

A Troyes, in Francia, san Vinebaldo, abate del monastero di Saint-Loup de Troyes, illustre per l’austerità di vita.

Sempre a Troyes, san Prudenzio, vescovo, il quale compose un breviario del salterio per i viaggianti, raccolse precetti dalle Sacre Scritture per i candidati al sacerdozio e restaurò la disciplina nei monasteri.

A Veleherad, nella Moravia, il natale di san metodio vescovo, che con il fratello san Cirillo si venera il 14 di Febbraio.

Nel monastero di san Gallo, in Svizzera, il beato Noktero il balbuziente, monaco, il quale trascorse quasi tutta la vita in questo monastero, componendo molte sequenze liturgiche, gracile di corpo ma non di animo e balbuziente di voce ma non di spirito, amante del culto divino, paziente nelle avversità, mite con tutti, sollecito nella preghiera, nella lettura, nella meditazione e nella scrittura.

Nell’isola Eschilse, presso Roskildam, in Danimarca, san Guglielmo abate, il quale, proveniente dal monastero dei Canonici Regolari di Parigi, non senza difficoltà e intralci, restaurò la disciplina regolare e nel luminoso giorno di Pasqua lasciò questa vita.

Presso Milano, la passione di san Pietro da Verona, sacerdote domenicano e martire, il quale, nato da genitori seguaci dei manichei, ancora fanciullo abbracciò la fede cattolica e nella sua adolescenza ricevette l’abito dallo stesso san Domenico, con l’ordine di impegnarsi con ogni mezzo a debellare le eresie, finchè nel viaggio verso Como fu ucciso dai nemici, proclamando fino all’ultimo respiro la sua fede.

Nel monastero di santa Maria sul Sacro Monte, presso Varese, la beata Caterina da Pallanza, vergine, la quale, con le sue compagne, condusse vita eremitica sotto la regola di sant’Agostino.

Nella città di Vinh-Tri, nel Vietnam, san Paolo Le Bao Tinh, sacerdote e martire, il quale, ancora chierico, per lungo tempo fu rinchiuso in carcere per la fede e divenuto sacerdote, resse il seminario e compose un libro di omelie e di dottrine cristiane; infine, di nuovo incarcerato sotto l’imperatore Tu Duc, fu condannato alla pena capitale.

A Verona, in Italia, il beato Zefirino Agostini, sacerdote, il quale si dedicò al ministero della predicazione, alla catechesi e alla formazione cristiana. Si prodigò in opere di ogni genere a favore della gioventù, dei poveri e dei malati, per i quali fondò anche la Congregazione delle Suore Orsoline Figlie di Maria Immacolata.

A Torino, in Italia, il beato Michele Rua, sacerdote, straordinario propagatore della Società Salesiana.

A Varsavia, in Polonia, il beato Michele Czartorjski, sacerdote domenicano e martire, il quale, dopo l’invasione della Polonia da parte dei nemici di Dio, per non aver abdicato alla fede, venne fucilato presso una parrocchia del luogo.

Nella cittadella di Fiobbio, presso Bergamo, in Italia, la beata Pietra Morosini, vergine e martire, la quale, all’età di vent’anni, mentre tornava a casa dal lavoro, fu uccisa a colpi di pietra da un giovane che tentava di violare la sua castità.

7 Aprile


La memoria di san Giovanni Battista de la Salle, sacerdote, il quale, a Rouen, in Francia, dedicò tutte le sue forze alla formazione umana e cristiana della gioventù, specialmente di quella povera, istituendo la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, per la quale dovette affrontare una durissima opposizione, rendendo un grande servizio al popolo di Dio.

La commemorazione di sant’Egesippo, il quale visse a Roma dal papato di Aniceto fino a quello di Eleuterio e scrisse con stile semplice la Storia degli Atti Ecclesiastici dalla passione del Signore fino ai suoi giorni.

Ad Alessandria, in Egitto, san Pelusio, sacerdote e martire.

A Pentàpoli, in Libia, i santi martiri Teodoro, vescovo, Ireneo, diacono, Serapione e Ammonio, lettori.

A Pompeiopoli, in Cilicia, san Calliòpo, martire.

A Sinòpe, nel Ponto, 200 santi soldati martiri.

A Mitilene, nell’isola di Lesbo, san Giorgio, vescovo, il quale, sotto l’imperatore Leone Armeno, dovette soffrire molto per il culto delle sacre immagini.

Nel monastero di Saint-Crespin, in Belgio, sant’Liberto, sacerdote e monaco, il quale, da recluso, recitava ogni giorno l’intero salterio e ai penitenti che accorrevano a lui, amministrava la divina misericordia.

Nel monastero di Steinfield, in Germania, sant’Ermanno Giuseppe, sacerdote, il quale rifulse di tenerissimo amore verso la Vergine Maria e celebrò con inni e lodi la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù.

A York, in Inghilterra, sant’Enrico Walpole, gesuita e il beato Alessandro Rawlins, sacerdoti e martiri, i quali, sotto la regina Elisabetta I, messi in carcere e crudelmente torturati perché sacerdoti, furono infine uccisi.

A Worcester, sempre in Inghilterra, i beati martiri Edoardo Oldcorne, sacerdote e Rodolfo Ashley, religiosi gesuiti, i quali per molti anni esercitarono clandestinamente il loro ministero, finchè, falsamente incriminati di aver congiurato contro il re Giacomo I, furono torturati in carcere e in ultimo tagliati a pezzi ancora vivi.

In Indovina, san Pietro Nguyen Van Luiu, sacerdote e martire, il quale, sotto l’imperatore Tu Duc, condannato alla pena capitale, salì gioioso al patibolo.

Nella contrada di Dongertou, in Cina, la beata Maria Assunta Pallotta, vergine della Congregazione delle Suore Francescane Missionarie di Maria, la quale, addetta ad umilissime mansioni, visse semplice e sconosciuta per il regno di Cristo.

8 Aprile


La commemorazione di sant’Agabo, profeta, il quale, secondo la testimonianza degli Atti degli Apostoli, predisse, per ispirazione dello Spirito Santo, una futura grande carestia in tutto il mondo e le torture inflitte a san Paolo dai pagani.

La commemorazione dei santi Erodione, Asìncrito e Flegone, dei quali fa menzione san Paolo apostolo nella lettera ai Romani.

La commemorazione di san Dionisio, vescovo di Corinto, il quale, mirabilmente dotato della conoscenza della Parola di Dio, istruì con la predicazione non solamente il popolo della sua città e provincia, ma anche i vescovi di altre città e province per mezzo di lettere.

Ad Antiochia, in Siria, i santi martiri Timoteo, Diogene, Macario e Massimo.

Ad Alessandria d’Egitto, san Dionisio, vescovo, uomo di grande erudizione, il quale, celebre per le molte confessioni della fede e glorioso per la diversità delle pene e dei supplizi, morì confessore della fede, ai tempi degli imperatori Valeriano e Gallieno.

A Como, in Lombardia, sant’Amanzio, vescovo, il quale fu il terzo vescovo di questa chiesa. Costruì la Basilica degli Apostoli.

A Orvieto, in Umbria, il beato Clemente da Osimo, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di sant’Agostino, il quale resse con efficacia e promosse l’Ordine e ne aggiornò le costituzioni.

Ad Alcalà de Henares, in Spagna, il beato Giuliano di sant’Agostino, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Scalzi, il quale, ritenuto pazzo per la troppa penitenza e più volte espulso dalla vita religiosa, rese testimonianza al Signore più con l’esempio delle virtù che con le prediche.

A Namur, in Belgio, santa Giulia Billiart, vergine, la quale fondò l’Istituto di Santa Maria per l’educazione cristiana delle ragazze e propagò la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù.

In Spagna, il beato Domenico del Santissimo Sacramento, sacerdote della Congregazione della Santissima Trinità, che profuse tutte le sue forze per la salute delle anime e per l’esaltazione della gloria della Trinità.

9 Aprile

Ad Alessandria d’Egitto, san Massimo vescovo, il quale, quando era ancora sacerdote, condivise l’esilio e la confessione della fede con il vescovo san Dionisio, al quale poi successe.

Nella stessa città, sant’Edesio, martire, il quale, fratello di sant’Appiano, sotto l’imperatore Massimino, rimproverando pubblicamente un giudice perché consegnava ai leoni le vergini consacrate a Dio e per questo preso dai soldati e tormentato con le peni più crudeli, per il Cristo Signore fu annegato in mare.

Presso Sirmio, in Ungheria, san Demetrio, martire.

A Cesarea, nella Cappadocia, sant’Eupsichio martire, il quale, per aver distrutto il tempio della dea Fortuna, subì il martirio sotto l’imperatore Giuliano Apostato.

A Le Mans, in Francia, san Liborio, vescovo.

A Diarbekin, in Mesopotamia, sant’Acacio, vescovo, il quale si distinse per la sua carità verso i prigionieri persiani, per riscattare i quali, fuse e vendette ai romani i vasi sacri della sua Chiesa.

A Mons, in Belgio, santa Veldetrude, sorella di sant’Aldegonda, moglie di san Vincenzo Maldegario e madre di quattro figli santi. Quando il marito si fece monaco, ella seguì il suo esempio e prese il velo nel monastero da lei stessa fondato.

A Metz, in Francia, sant’Ugo, vescovo di Rouen, il quale resse simultaneamente il monastero di Fontanelle e le chiese di Parigi e Bayeux. Rinunciate poi tutte le cariche, si ritirò nel monastero da lui fondato.

In un villaggio presso Toledo, in Spagna, santa Casilda, vergine, la quale, sebbene di religione musulmana, prestò amorevolmente sollievo ai cristiani incarcerati e alla fine si fece cristiana e condusse vita anacoretica.

Nel monastero di san Giovanni, in Francia, san Gaucherio, fu esempio di vita e di zelo per le anime.

Presso il monte Senario, in Toscana, il beato Ubaldo Adimari, sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, il quale fu convertito da san Filippo Benizzi della milizia terrena al servizio di Maria.

A Thama, nell’India Orientale, il beato Tommaso da Tolentino, sacerdote dell’Ordine dei Minori e martire, il quale, spingendosi fino all’impero cinese per annunciare il Vangelo, viaggiando attraverso le terre dei Tartari e degli Indi, coronò la sua missione con un glorioso martirio.

Presso Pinerolo, il beato Antonio Pavoni, sacerdote domenicano e martire, il quale, uscendo dalla chiesa dove poco prima aveva tenuto un vigoroso sermone contro l’eresia, fu trucidato con immane ferocia.

Nel campo di stermino di Auschwitz, la beata Celestina Faron, vergine della Congregazione delle Serve dell’Immacolata Concezione e martire, la quale, dopo

l’occupazione militare della Polonia, fu rinchiusa in carcere per la fede cristiana e torturata con atroci supplizi, raggiunse la corona gloriosa.

10 Aprile

In Africa, i santi martiri Terenzio, Africano, Massimo, Pompeo, Alessandro, Teodoro e 40 compagni, i quali furono uccisi per la fede cristiana.

Ad Alessandria d’Egitto, sant’Apollonio, sacerdote e martire.

Ad Auxerre, in Francia, san Palladio, vescovo, il quale, abate di San Germano, fu consacrato vescovo della città, prese parte a molti Concili e si adoperò molto per instaurare la disciplina ecclesiastica.

Nel monastero di Gavello, nel Veneto, san Beda il Giovane, monaco, il quale, dopo essere stato per 45 anni al servizio di Carlo Magno, per il restante tempo della sua vita, scelse di servire il Signore in un monastero.



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