11. L’organizzazione politica dello spazio



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cap 11 geografia politica
cap 10 sisytemi urbani, cap 7 strutture economiche, Cap9 modelli di sviluppo
Confini di uno stato.

Non vi è un’area sulla terra in cui uno stato non reclami la propria autorità, ogni stato è separato da quelli vicini attraverso i confini internazionali.

I confini sono riconosciuti dalla comunità internazionale e al loro interno lo stato applica leggi, riscuote imposte, provvede alle attività di difesa ed espleta le funzioni di governo. Applica il proprio codice giuridico, impone una lingua nazionale e favorisce la diffusione di una religione; la sovranità dello stato viene anche esercitata sul sottosuolo e sullo spazio aereo.

I confini di uno stato possono essere:



  • Confini naturali: basati su caratteristiche fisiologiche riconoscibili, come lo sono il Reno per l’Europa occidentale, le Alpi per l’Italia…

  • Geometrici: delimitati spesso come segmenti di paralleli e meridiani, evidenziano un passato coloniale, tipici in Asia, America e Africa. Un esempio è il 49° parallelo che separa USA e Canada.

  • Confine antecedente: un confine presente in un’area prima che questa si popolasse in misura consistente, prima della diffusione degli elementi tipici del paesaggio culturale. Il confine tra USA e Canada fu segnato nel 1846 per un trattato tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

  • Confine susseguente: confini disegnati dopo lo sviluppo di un paesaggio culturale, un esempio è il confine conseguente o etnografico tracciato per delineare le differenze religiose, linguistiche, etniche ed economiche tra due o più paesi, come nel caso del confine EIRE e UK (Irlanda del Nord).

I confini sono spesso oggetto di controversie fra stati, alcune fra le più violente sono le controversie territoriali, ovvero gli scontri per il possesso di una regione tipici nei casi in cui la popolazione culturalmente omogenea è divida da confini politici.

Si chiama irredentismo il fenomeno che si verifica in caso di controversi territoriali, quando una popolazione vuole annettere un territori i cui abitanti sono legati allo stato sul piano etnico ma al momento sono sotto la giurisdizione di un governo straniero. Hitler fece leva sulla presenza di minoranze tedesche in Cecoslovacchia e in Polonia per giustificare l’invasione questi paesi da parte della Germania.

Durante la sua esistenza uno Stato è soggetto a forze che promuovono coesione interna ed altre forze destabilizzanti.

Le forze centripete sono quelle che promuovono il senso di coesione della popolazione interna di uno stato, l’unità e la stabilità nazionale. Le forze centrifughe agiscono in senso opposto, aumentano l’instabilità di uno stato indebolendolo.

Forze centripete:


  • Nazionalismo: tendenza a identificarsi con lo Stato e ad accettare gli obiettivi prefissati a livello nazionale. Sentimento che genera senso di identità e attaccamento rafforzato da simboli come la bandiera, l’inno patriottico, in genere da richiami alla tradizione. Efficace in società multiculturali dove gruppi culturali diversi si uniscono dando vita a sentimenti di fedeltà in tutti i cittadini (USA).

  • Istituzioni con funzione unificatrice: come la scuola dove i bambini imparano la storio del proprio paese o altre istituzioni come le forze armate con la funzione di difendere lo Stato da quelli che sono percepiti come nemici, anche la religione può diventare elemento di coesione.

  • Organizzazione dello Stato: che fornisce protezione dalle aggressioni. ‘’lo stato si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana’’ cit. Costituzione. Quando lo Stato supporta il cittadino aumenta il senso di fedeltà allo Stato. Se non vengono rispettate tali attese aumenta l’insoddisfazione del cittadino.

  • Trasporti e comunicazione: favoriscono l’interazione tra aree diverse e quindi la loro unione da un punto di vista economico e sociale.

Forze centrifughe:

  • Religione: può competere con lo stato, acquistare la fedeltà della popolazione e generare conflitti fra comunità religiose, sovvertendo gli equilibri sociali (come avviene i paesi cattolici e protestanti come l’Irlanda del Nord o tra induisti e musulmani in Kashmir e nello stato indiano del Gujarat).

  • Il nazionalismo può essere anche una forza centrifuga se si base sull’idea che ogni popolazione ha il diritto di possedere il territorio di residenza organizzandolo come un Stato. Quando una nazione è una minoranza all’interno di uno stato e non integrata sviluppa moti separatisti, ciò può portare alla autodeterminazione cioè all’affermazione del diritto di un gruppo di autogovernarsi (separatismo o autodeterminismo).


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