Situazione: si indica l’ubicazione relativa, cioè la posizione di un insediamento rispetto alle caratteristiche fisiche e culturali delle aree circostanti. È importante spesso conoscere le attività esistenti nella zona vicina a un insediamento, come le aree di mercato, le zone agricole, aree montuose ed oceani. Pur essendo più importante del sito, la situazione caratterizza in modo più specifico il singolo insediamento e non è facile operare generalizzazioni.
10.4 Funzioni delle città.
Un’unità urbana svolge delle funzioni, ovvero eroga beni e servizi alla propria popolazione e a quella delle aree circostanti, con un sistema interconnesso, la regione sarà detta hinterland o area commerciale.
Le funzioni si dividono in:
Funzioni di base: rivolte all’esterno, volte a soddisfare la domanda di beni e servizi di aree esterne, che si rivolgono alla città stessa, sono attività che immettono capitale nella realtà cittadina.
Funzioni non di base o settore dei servizi: volte al funzionamento interno dell’unità urbana, pur non introducendo capitale sono fondamentali per l’equilibrio urbano, nel garantire la continuità delle attività, quali negozi, studi professionali, amministrazione cittadina.
La struttura economica complessiva equivale alla somma delle sue attività di base e non di base. Nella realtà è raro che un individuo possa essere classificato come appartenente a un settore o un altro in toto, la maggior parte del lavoro svolto dagli individui comporta un’interazione finanziaria con residenti di altre aree, come i medici con pazienti locali (non di base) o anche pazienti all’esterno della comunità (di base).
La soglia è la quantità minima di utenza di cui un gestore di un servizio necessita per ottenere un utile, la portata di un servizio deve quindi soddisfare la soglia: quanto più è elevato il rango dell’offerta maggiore sarà la portata.
Più la città cresce più cresce il numero di lavoratori delle attività non di base, sussiste dunque un effetto moltiplicatore legato alla crescita economica. Supponiamo che si possa dividere la popolazione occupata di una città non assoluta precisione fra addetti ad attività di base e addetti ai servizi, noteremo che si trova un rapporto più o meno costante fra questi due gruppi di occupati che tende a 2\3 di lavoratori non di base e 1\3 di lavoratori di base. Ciò significa che qualora aumenti la domanda di lavoratori di base è destinata ad aumentare anche la domanda di lavoratori non di base e viceversa.
Città di analoghe dimensioni presentano in genere un rapporto analogo tra funzioni di base e funzioni non di base.
10.5 sistemi di insediamenti urbani
La distribuzione della città è fortemente influenzata dalla sua struttura funzionale. Secondo una semplice ma efficace semplificazione si tende a collegare funzionalità ed urbanistica, distinguendo in:
Centri di trasporto: città che si collocano come snodi di traffici tendono a svilupparsi secondo il modello spaziale dell’allineamento, lungo le coste, fiumi, ferrovie. Gli itinerari seguiti per le comunicazioni formano degli assi lungo i quali le città si sviluppano e da cui dipende il loro successo dal punto di vista funzionale.
Città con funzioni speciali: città con attività minerarie o produttive o di altro tipo, la cui localizzazione è legata alla presenza di materie prime. Le città con funzioni speciali danno vita a un modello specifico di aggregazione urbana: è il caso delle città minerarie del distretto tedesco della Ruhr; altre volte assumono la forma delle concentrazione metropolitane multifunzionali riconosciute dalla metropolitan statistic areas, o si presentano come enormi complessi urbani quali Tokyo, Mosca, Parigi, Londra, Milano ecc….
Tratto comune degli insediamenti è la centralità a prescindere da quali siano le loro specializzazioni funzionali. Ogni unità urbana fornisce beni e servizi a un’area circostante che gravita intorno ad essa.
10.6 La gerarchia urbana.
Ovvero la classificazione delle città in base a dimensioni e complessità funzionale: è possibile misurare il numero e il tipo di funzioni svolte da ciascuna città. La gerarchia assume la forma di una piramide al cui vertice si collocano le poche città grandi e complesse e alla base quelle dalla struttura più semplice, sempre in numero superiore.
Quando alla gerarchia è integrata una dimensione spaziale, appare chiaro che esiste un sistema areale di centri metropolitani, grandi, medie e piccole città, e i beni e i servizi si muovono all’interno della gerarchia. I singoli centri interagiscono con le aree circostanti, ma giacché città dello stesso livello forniscono uguali servizi, anche centri di ugual dimensione tendono a non servirsi a vicenda a meno che non abbiano funzioni altamente specializzate.
Città mondiali
Sono grandi centri urbani che ospitano servizi specializzati ad alto livello che sono richiesti per le operazioni a scala globale (Londra, New York e Tokyo ospitano servizi transnazionali e filiali di società multinazionali, o ancora gestione della borsa). Prima dell’avvento della terziarizzazione produzione e gestione di un bene avvenivano nella stessa città, oggi con l’era della globalizzazione e le moderne multinazionali, produzione e gestione, possono avvenire in centri separati. Sono unite ad altre città mondiali con le quali, in complesse reti, controllano l’organizzazione e la gestione della finanza globale.
Legge rango-dimensione e città primate ZIPF: lo sviluppo dei sistemi urbani costituisce un campo di studio fra i più analizzati. È un dato di fatto che in molti sistemi urbani esistano più città piccole che grandi o meglio che più la città è grande più il numero è limitato. Ma in alcuni paesi ad economia complessa e da una lunga storia urbana, la gerarchia relativa alla dimensione della città si sintetizza in questa legge. La città che occupa il posto n per grandezza all’interno di un sistema nazionale di città, avrà dimensioni pari a 1\n di quelle della città più grande. Ovvero il secondo insediamento in ordine di grandezza sarà uguale alla metà do quello più grande. Benché nessun sistema urbanistico soddisfi la legge quello della Russia e degli Stati Uniti vi si avvicinano.
In alcuni paesi il modello non è applicabile, in particolare in paesi in via di sviluppo di antico passato coloniale: i colonizzatori organizzavano il paese facendolo gravitare intorno a un solo centro come è il caso di Città del Messico. Qualora la struttura urbanistica fosse dominata da un unico grande centro, e la città al secondo posto non rispetti il rapporto di 1\2, si parla di città primate, le cui dimensioni superano di gran lunga il doppio di quella che le segue. Esempi sono Parigi, Londra, Seul centri in cui l’eccessiva dimensione della città è dovuta al sempre costante accentramento amministrativo attorno alla capitale.
Al di là della sua posizione all’interno della gerarchia ogni insediamento esercita influenza sull’area circostante: una città anche di piccole dimensioni crea attorno a se’ un’area di gravitazione, direttamente proporzionale alle dimensioni della città centrale. Per una piccola città l’area di gravitazione potrebbe ad esempio essere l’area di distribuzione del quotidiano locale. Si dicono quindi aree di influenza urbana o aree di gravitazione le zone che si trovano all’esterno di una città ma gravitano comunque attorno ad essa; via via che la distanza da una comunità aumenta, l’influenza esercitata da quest’ultima sulla campagna circostante diminuisce, l’influenza è inversamente proporzionale alla distanza.
Sussiste una gerarchia sovrapposta il cui fattore fondamentale è il gradiente basato sulle aree di mercato che sta alla base della teoria delle località centrali.
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